Birrificio Svevo di Bari – Vito e Claudia Lisco, un amore infinito… per la Birra!

Birrificio SvevoRicordo bene la prima birra artigianale che ho assaggiato, era la Germana. E il primo amore, (si dice), non si scorda mai. Quando mi dissero che la producevano a Bari, in Via Castromediano, non volevo crederci. Qualche giorno dopo ero lì, a cercare di comprarla, ma era chiuso. E già, perché Vito Lisco e Claudia, i titolari appunto del Birrificio Svevo, o erano intenti a produrre, o erano in giro a venderla la loro birra. Erano proprio artigianali in tutto! Oggi, a distanza di circa 7 anni, in una mattina di primavera, incontro Vito, nel nuovo impianto inaugurato neanche un anno fa, alla periferia di Bari. In questa sede lui e sua moglie, hanno da poco festeggiato il loro 12esimo anno di produzione. Eh sì, perché sono passati 12 lunghi anni da quando i nostri amici decidono di abbandonare il lavoro che li aveva fatti conoscere (programmatori entrambi), per dedicarsi a quello che fino ad allora aveva rappresentato solo una passione.

Ciao Vito, è un piacere incontrarti.

Tu e tua moglie Claudia, nel 2002 avete deciso di intraprendere insieme questa avventura, ma come è nato questo amore per la birra artigianale?

In realtà è una passione che ho sempre avuto, dall’età di 16 anni quando (ancora minorenne lo confesso) ho cominciato a bere le prime birre. Poi girando l’Europa del nord, Inghilterra, Scozia, Irlanda, ho riportato dai miei viaggi le conoscenze e il desiderio di aprire il classico pub di ispirazione anglosassone. Era questa infatti l’intenzione iniziale.

E poi invece sei passato alla produzione. E come è andata?

All’inizio è stata dura, fino al 2007 circa. Abbiamo fatto molti sacrifici. Non c’era mercato per le birre artigianali, non c’era richiesta, la gente non le conosceva. Questo ha rappresentato un ostacolo, ma al tempo stesso una sfida, che siamo contenti di aver vinto.

Adesso invece le birre artigianali sono diventate un must e c’è, soprattutto in Puglia, un gran fermento (è il caso di dirlo!). Nascono micro-birrifici come funghi. Non pensi che questo possa portare ad una saturazione del mercato?

Non credo, penso che ci sia ancora tanto spazio per tutti. Piuttosto il rischio è che ci si spinga verso il basso. Nel tentativo di ritagliarsi una fetta di mercato appunto, in questo periodo di crisi, c’è la paura che si scenda di livello qualitativo. Anche se penso che i consumatori di birra artigianale siano comunque sempre più attenti.

Eataly organizza eventi con le birre artigianali pugliesi, al Vinitaly si allestisce uno stand con la presenza dei migliori birrifici locali, gli esperti del settore prestano sempre più attenzione alla nostra Regione. Pensi che si possa parlare di uno “stile pugliese”?

Non penso si possa definire prettamente uno stile, più che altro si può parlare di un’attenzione particolare ai prodotti del territorio e all’utilizzo di materie prime locali nella preparazione. Sebbene alcuni produttori stiano sperimentando birre con il mosto di vino locale, e forse questa potrebbe rappresentare una caratteristica tutta pugliese.

Cosa consigli a chi oggi si avvicina al mondo delle birre artigianale come produttore? Cosa serve per diventare bravi “maestri birrai”?

Servono entusiasmo, passione e impegno sicuramente; ma serve anche saper sfruttare quello che è stato fatto finora, migliorandolo se possibile, per la crescita di tutti.

Grazie Vito, e salutami Claudia la tua splendida compagna di lavoro e di vita, una donna di carattere, come la Claudette a lei dedicata.

Grazie a te.

 

BIRRIFICIO SVEVO
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